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Ratzinger siendo velado en el Vaticano

[Vaticano] Benedicto XVI, el día del funeral no será de luto en el Vaticano. Protocolo esencial, despachos abiertos, delegaciones «a título personal

Comentarios del Observatorio

Resulta cuando menos paradójico ver que el Vaticano no declara el luto oficial en su jurisdicción, mientras que sí lo hacen Italia, Portugal, Costa Rica, o la Comunidad de Madrid. Diríase que estos países (y región) son más papistas que el papa.

El elocuente mensaje que la Santa Sede quiere dar al mundo es que no se trata de la muerte del Papa reinante. Sin cambios en la liturgia ni en la agenda del Papa Francisco

(Traducción propia del italiano)

In Vaticano il giorno del funerale del Papa emerito Benedetto XVI non sarà segnato dal lutto. Tutti gli uffici dello Stato più piccolo del mondo resteranno regolarmente aperti. I dipendenti che lo vorranno potranno partecipare alla messa esequiale, che sarà presieduta da Papa Francesco in piazza San Pietro, ma dovranno comunque garantire il funzionamento di tutte le attività della Santa Sede. L’annona, il supermercato vaticano a cui si accede dall’ingresso di Porta Sant’Anna, resterà chiuso durante il funerale, ma riaprirà subito dopo. Né all’interno dello Stato, né nelle nunziature all’estero ci saranno segni di lutto. Il messaggio eloquente che la Santa Sede vuole dare al mondo è che non si tratta della morte del Papa regnante. Il protocollo, per quanto riguarda le delegazioni ufficiali, è stato ridotto all’essenziale, invitando soltanto l’Italia, che sarà rappresentata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la Germania, che sarà rappresentata dal presidente Frank-Walter Steinmeier. La Segreteria di Stato ha precisato che tutte le altre delegazioni presenti lo saranno “a titolo personale”.

Dopo la morte di Benedetto XVI, avvenuta il 31 dicembre 2022, i falegnami del Vaticano hanno preparato la bara nella quale sarà sepolto il Papa emerito che, come tradizione, sarà formata da una triplice cassa. La bara di cipresso, che si vedrà durante il funerale, poi quella di zinco e, infine, quella di rovere, che si vedrà al momento della tumulazione nelle Grotte Vaticane. Le spoglie di Ratzinger riposeranno nella cappella dove furono sepolti prima san Giovanni XXIII, dalla morte, avvenuta nel 1963, fino alla beatificazione, proclamata da Wojtyla nel 2000, e poi san Giovanni Paolo II, dalla morte, avvenuta nel 2005, fino alla beatificazione, celebrata da Ratzinger nel 2011. Una scelta che Benedetto XVI aveva fatto prima di lasciare il pontificato, comunicandola all’allora arciprete della Basilica Vaticana, il cardinale Angelo Comastri. Decisione che il porporato ha poi trasmesso a Papa Francesco.

Nella bara di cipresso Ratzinger sarà sepolto insieme con il rogito in latino che riporta le date più significative della sua vita, il pallio, che ricevette tre volte, nel 1977 come arcivescovo di Monaco e Frisinga, nel 2002 come decano del Collegio cardinalizio e nel 2005 come Papa, e che sarà messo accanto al corpo non essendo morto governando e, infine, le medaglie del pontificato, 7 in oro secondo il numero degli anni, 10 in argento secondo il numero dei mesi e 9 in bronzo secondo il numero dei giorni. Dalla liturgia del funerale sono stati tolti tutti gli elementi che caratterizzano le esequie del Pontefice regnante, in particolare le suppliche finali della Chiesa di Roma e delle Chiese orientali. Ma anche tutte le letture della liturgia della Parola sono state cambiate rispetto a quelle del funerale papale. E ovviamente sono state modificate tutte le orazioni, pregando per colui che non è stato Papa fino alla morte.

Nei giorni successivi alla scomparsa di Benedetto XVI l’agenda di Francesco non è stata modificata. Bergoglio ha continuato a presiedere tutte le celebrazioni natalizie e a svolgere regolarmente le udienze private nel Palazzo Apostolico e quella generale del mercoledì in aula Paolo VI. Proprio all’inizio della prima udienza generale del 2023, Francesco ha voluto ricordare nuovamente il suo immediato predecessore: “Prima di iniziare questa catechesi vorrei che ci unissimo a quanti, qui accanto, stanno rendendo omaggio a Benedetto XVI e rivolgere il mio pensiero a lui, che è stato un grande maestro di catechesi. Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù. Gesù, il crocifisso risorto, il vivente e il Signore, è stata la meta a cui Papa Benedetto ci ha condotto, prendendoci per mano. Ci aiuti a riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranza di vivere”.

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